#Paesaggi Umani 2022 – Lucrezia Romana




Venerdì 25 novembre

Ore 10 Antiquarium di Lucrezia Romana – Parco Archeologico dell’Appia Antica (Via Lucrezia Romana 62)

Walkabout “La violenza subita da Lucrezia narrata da Shakespeare”

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne promossa dall’ONU
2022-11-25_25_nov_2022_10_49_06

#PaesaggiUmani 2022 – Sisto V





Giovedì 24 novembre

Ore 16 Dipartimento di Pianificazione Design e Tecnologia dell’Architettura di Sapienza-Università di Roma (Piazza Fontanella Borghese 9)

Experience lab “Performing Media Storytelling” e Walkabout “Sisto V, Raffaele Fabretti e Cristina di Svezia. Tre ritratti resi performanti con l’Intelligenza Artificiale”
2022-11-24_24_nov_2022_16_04_32

#Paesaggi Umani 2022 – Performing Media libro-librido




Mercoledì 23 novembre

Ore 18 TOMO Libreria Caffè Via degli Etruschi, 4

Talk su “Performing Media per distillare Paesaggi Umani”

Con Gaia Riposati e Massimo Di Leo, autori del libro-librido “Performing Media, un futuro remoto. Il percorso di Carlo Infante tra Memoria dell’Avanguardia e Transizione Digitale” insieme a Renato Cuocolo e Roberta Bosetti autori di “Underground”

Ore 20 Walkabout “Meta Hodos (metodo): attraverso il percorso, conoscere camminando tra i paesaggi umani”

2022-11-23_23_nov_2022_19_53_25

#Paesaggi Umani 2022 – Nathan





Lunedì 21 novembre

Ore 10 MuSEd – Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (P.za della Repubblica, 10 – Roma)

Walkabout “I garibaldini dell’alfabeto” Con gli studenti del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre ed Experience lab “Ernesto Nathan, l’invenzione della Roma moderna e la guerra di liberazione dall’ignoranza”

2022-11-21_21_nov_2022_10_07_10

III Paesaggi Umani 2022

Paesaggi Umani. Reinventare lo sguardo sulla città, ascoltandone le storie
Dal 21 al 27 novembre 2022 si svolge, itinerante per la città e in streaming web-radio, la terza edizione di Paesaggi Umani. Reinventare lo sguardo sulla città, ascoltandone le storie.

Il progetto alla sua terza edizione, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022, curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.

#Performing Media 2022 – Parco Archeologico dell’Appia Antica, Capo di Bove 30/09/2022










Venerdì 30 settembre

Parco Archeologico dell’Appia Antica, Capo di Bove (Via Appia Antica 222)

ore 11-19

Experience-lab con brainstorming e walkabout L’arte dello spettatore. La nuova rete del valore, tra partecipazione attiva e blockchain

Installazione di Intelligenza Artificiale a cura di NuvolaProject ed elaborati ipermediali (in soluzione NFT-Non-Fungible Token per la rete blockchain) degli studenti del corso di Performing Media al Dipartimento di Pianificazione Design e Tecnologia dell’Architettura di Sapienza-Università di Roma

con Communia-Rete per i Beni Comuni

ore 21

Walkabout con videoproiezioni nomadi Performing Media Storytelling della Regina Viarum e del suo outback

(in memoria di Luigi de Giacomo)
1039_ngznh33eo_20220930_pomeriggio
2022-09-30_30_set_2022_21_01_25

#Performing Media 2022 – Accademia Nazionale di Danza


Mercoledì 28 settembre

Accademia Nazionale di Danza (Largo Arrigo VII 5)

ore 11-17 workshop condotto da Carlo Infante su Performing Media, tra paesaggi umani e virtuali con il progetto coreografico in realtà virtuale Touching in VR con Ariella Vidach e Claudio Prati– AiEP

ore 18, Installazione Performing Media Map (mappa concettuale con link) e di Intelligenza Artificiale Nuvola 4.0 a cura di NuvolaProject

ore 19, Performance KINEXA studio di e con Ariella Vidach – AiEP

#Performing Media 2022 – Teatro Argentina



Lunedì 26 settembre
ore 18 Teatro Argentina, Sala Squarzina (Largo Torre Argentina 52)

talk sul libro-librido Performing Media, un futuro remoto. Il percorso di Carlo Infante tra Memoria dell’Avanguardia e Transizione Digitale a cura di Gaia Riposati e Massimo Di Leo e walkabout nel teatro (ricordando Beppe Bartolucci)

In collaborazione con RomaEuropa Festival e Teatro di Roma

Dopo convivio alla Cappella Orsini (per questo prenotare a info@urbanexperience.it)

2022-09-26_26_set_2022_19_45_44

#SoftScience 2022 – Economia circolare + Mare + Biodiversità




Giovedì 7 aprile
ore 15 Cava Fabretti (Via Tor Carbone 97b – Roma)
Walkabout nel Quinto Paesaggio dell’outback arcadico dell’Appia Antica
goal: economia circolare, mare, biodiversità
con il Dipartimento di Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura, Sapienza Università di Roma
10_mar_2021_12_10_21

#SoftScience 2022 – Povertà + Educazione + Acqua pubblica




Mercoledì 6 aprile
ore 15 Lungo il Parco degli Acquedotti, Dalla Chiesa di San Policarpo (P.za A. Celio Sabino 50 – Roma),
Walkabout nella memoria della scuola Don Sardelli tra le baracche dell’Acqua Felice
goal: povertà, educazione, acqua pubblica
con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre
6_apr_2022_14_59_16

#SoftScience 2022 – Energia Pulita + Emergenza Climatica + Salute




Martedì 5 aprile
ore 11, Sapienza-Università di Roma (Dipartimento Ingegneria energetica, Via Eudossiana 18 – Roma)
Walkabout sulle tassonomie dello sviluppo sostenibile
goal: energia pulita, emergenza climatica, salute
con il Corso di Scienze della Sostenibilità, Sapienza Università di Roma

5_apr_2022_11_06_42

#SoftScience 2022 – Legalità + Donne




Lunedì 4 aprile ore 18, dal Giardino Rita Atria (Viale Amelia 23 – Roma) a Villa Lazzaroni
Walkabout nella memoria di una vittima di mafia e di un femminicidio che provocò la rivolta da cui nacque la Res Publica Romana
goal: legalità, donne
con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre e la Comunità Educante Diffusa

 
4_apr_2022_18_24_44

SoftScience 2022

Clicca qui per scoprire l’intero programma.

III edizione di SoftScience. I 17 goal di Agenda 2030 in 17 luoghi di Roma

SoftScience. 17 goal in 17 luoghi di Roma per la sua terza edizione si svolgerà dal 4 al 9 aprile 2022.

#PaesaggiUmani 2021 – Impronta Picena




Martedì 7 dicembre

Ore 17. Ponte-Parione, Pio Sodalizio dei Piceni (P.za S. Salvatore in Lauro 15, Mun. I – Roma) Chiostro

Walkabout con Giorgio Fabretti su L’impronta picena a Roma, da Sisto V a Raffaele Fabretti, principe della romana antichità. Videoproiezione nomade dell’elaborazione digitale con sistema di intelligenza artificiale dei quadri parlanti di Raffaele Fabretti, Sisto V e Cristina di Svezia a cura di Nuvola Project (Gaia Riposati e Massimo Di Leo).

#PerformingMedia 2021 – Foot Footage




Lunedì 20 settembre

Scuola Nazionale di Cinema (Via Tuscolana, 1524 – Roma)
ore 11 Walkabout Foot Footage verso Antiquarium di via Lucrezia Romana, con Nuvola Project e Simona Verrusio-Vj Janus
ore 14 Experience Lab Foot Footage e lo sguardo di performing media per le location audiovisive con gli studenti della Scuola Nazionale di Cinema
20_set_2021_11_08_42-1–1

#PerformingMedia 2021 – Mappature




Mercoledì 15 settembre

ore 17, Ex sala consiliare del VII Municipio a Villa Lazzaroni (Via Appia Nuova, 522 – Roma)
Experience lab su mappature: Comunità Educante Diffusa del VII Municipio Dislarghi; Nuvola Project IA Emotion Analysis; talk on line su MoveIn VR coreografia di Ariella Vidach-AIEP in ambiente virtuale su Mozilla Hub, con Claudio Prati – AIEP e Maria Grazia Mattei – Digital Culture Center. A seguire walkabout con videoproiezioni nomadi
15_set_2021_17_27_40

#SoftScience 2021 – Partnership


Sabato 22 maggio
ore 19 Teatro di Tor Bella Monaca (Via Bruno Cirino 5 – Roma) talk su goal partnership nell’ambito “Mappening. Le mappe partecipate” per il Festival delle Periferie, che indirizziamo tematicamente sul goal partnership, l’obiettivo 17 dei goal di Agenda 2030.

Il talk è visibile nel flusso video della giornata (interveniamo a 11:07:10 )

22_mag_2021_18_12

La birra e i biscotti dell’opificio diffuso del cibo

Martedì 25 settembre

ore 18, Mercato Nomentano (Piazza Alessandria)

Walkabout. Ascolteremo storie che rivelano come questo territorio, dai primi del Novecento, rappresentò un vero “opificio del cibo” con gli stabilimenti della Birra Peroni, dei biscotti Gentilini e molti forni e torrefazioni. Si arriverà al MACRO-Asilo dove convergerà questa attività di performing media storytelling.

Nel Garda. A Sirmione degustando l’Olio di Catullo, seguendo le tracce dei Catari rifugiati a Desenzano

Giuseppe Tosi, il “genius loci” di Desenzano, ama sottolinearlo: quell’olio non si fa sul Garda ma Nel Garda. Anche se Sirmione non è un’isola ma uno strettissimo promontorio che si inoltra per almeno 4 chilometri nel lago più grande d’Italia. Degustare per bene quell’olio (ci ha aiutato l’ascolto di questo “cibo parlante” anche se si riferisce al Metapontino), durante il walkabout a Sirmione organizzato con Traiettorie, sotto uno degli olivi di cultivar gargnà, sulla riva estrema di quella penisola, è parte fondante di queste nostre esplorazioni partecipate per fare performingmedia storytelling. Facciamo esperienza diretta. Narriamo andando, ricombiniamo informazioni saltando tra i più diversi schemi interpretativi, elaboriamo parlando in movimento, peripatetici. ansierdamE incontriamo personaggi emblematici, casualmente (i walkabout “sono fatti di niente per cui può accadere di tutto”) come Ansierdam ( dice “i nomi sono proprio una buffonata” mentre velocissimamente ci parla di “cimatica” e ci da un libricino – irto di poesia: “…nubi e odio falceranno mondi che pensare non vorrei” – in cui troviamo quel link al suo mefistofelico canale YouTube), è lucido nella sua alterità eretica. Ci appare proprio mentre dicevamo che avremmo potuto incontrare un cataro. Un segno. Ridiamo.

Siamo nel primo dei due walkabout, cercando segni di quell’eresia Catara che ha connotato Desenzano del Garda e Sirmione tra XI e il XIII secolo. Vi si era diffusa, in particolar modo dopo la fuga dall’Occitania, determinata dal massacro di Montsegur ( lo evochiamo ascoltando via radio, sotto la pioggia, la voce di Lindo Ferretti) provocato dalla crociata papale anticatara. Siamo alla rocca scaligera di Sirmione, dove i merli della cinta muraria testimoniano la doppia impronta, sia guelfa sia ghibellina. E’ qui che nel 1276 i Catari furono espugnati per poi essere portati al rogo nell’Arena di Verona 2 anni dopo. maddalena-dietro-l'altareUna storia crudele che cancella questo movimento eretico, ascetico e poetico (mentre camminiamo ascoltiamo un “sirventes” di Guilhem Figueira, un trovatore occitano e cataro) che si fece custode dell’eredità mistica di Maria Maddalena. Alla “profetessa”, riconosciuta dai Catari come l’Apostolo degli Apostoli, è dedicato il Duomo di Desenzano, costruito 3 secoli dopo l’olocausto della comunità catara. La sua immagine domina il portale (lateralmente invece campeggia una bellissima citazione di Tarkovskij che ci ispira). E’ nuda: solo le braccia e i capelli la coprono, ma dietro l’altare ci appare in estasi, con i suoi seni scoperti.

Questo territorio è pervaso dall’alterità femminile e da un’eresia che ci ricorda il sufismo e ci affascina perché, come ci fece notare Don Ciotti, significa, nel suo etimo originario, “scelta”. Desenzano nella seconda metà del XVI secolo si ritrovò a scegliere: entrò in conflitto con la Chiesa di Roma e subì l'”interdetto” (non propriamente una scomunica), fenomeno che rivela l’ispirazione d’indipendenza di questo territorio di confine e che Giuseppe Tosi sta elaborando in un romanzo storico di lunga gestazione. E’ la voce di Giuseppe (questa volta registrata, da ascoltare nella nostra trasmissione radio nomade) che ci guida mentre arriviamo il giorno dopo nell’amena Sirmione, per raccontarci dell’Olio di Catullo che la cooperativa sociale che dirige (e di cui fa parte Francesco che ci illustra gli altri cultivar che ne fanno un Garda DOP) produce con gli olivi prossimi alla villa che frequentava Gaio Valerio Catullo.

Ci piace misurarci con la storia e l’archeologia insieme alle espressioni più vive di un territorio, a partire dalle colture e le culture artigiane, a partire da quelle del cibo. Un aspetto che avevamo ritrovato integrato nella villa romana di Desenzano, dove accanto alle terme si trovano le tracce di frantoi per l’olio e per il vino.villa-catullo

Nel punto estremo della penisola di Sirmione, dopo aver conversato con la consigliera comunale (con delega alla Cultura) Stella Rosa, esploriamo le rovine di quelle che sono denominate le Grotte di Catullo, raccogliamo da Pia informazioni preziose sull’articolazione di quel complesso residenziale (ci mostra l’immagine di una esplicita ricostruzione) che si affaccia sul lago come la plancia di una grande nave e leggiamo (anche in latino) alcune delle sue poesie erotiche mentre ci muoviamo tra le varie stanze da letto.

Nonostante la leggera pioggia troviamo, sotto gli olivi, un buon posto per uno spuntino con il carasau bagnato che fa da piatto per le conserve di Luciana, lo straordinario caprino erborinato del vicino Trentino, marmellate di ribes e di pomodori verdi con zenzero, patè di olive e un miele di melata curiosissimo. Il tutto annaffiato da un intenso Valpolicella Ripasso (prodotto da Terredignirega), il valpolicella rifermentato sulle vinacce dell’Amarone. Portiamo un po’ di questo territorio dentro di noi.

Montalbano 19.08.16 f

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 19.08.16 e

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 19.08.16 d

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 19.08.16 c

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 19.08.16 b

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 19.08.16 a

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 18.08.16 d

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 18.08.16 c

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 18.08.16 b

 

Mappe del centro storico di Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

Montalbano 18.06.16 a

 

Mappe del centro storico di  Montalbano Jonico elaborate da Maurizio Crocco con il contributo di Domenico Asprella e Roberto Giordano Leonardis sul prezioso rilievo di Roberto Giordano Leonardis

RomaPoesia 10 agosto 2016

A Roma, nei giardini della Filarmonica Romana (Via Flaminia, 118 ), nell’ambito di RomaPoesia, il Festival della Parola giunto alla su XIX edizione, fino al 10 agosto, sono in programma, alle ore 19 (nel giardino fanno un’ottima apericena per arrivare bene agli eventi della sera) una serie di walkabout dal titolo “Il giardino parlante” . Le conversazioni peripatetiche con sistemi whisper-radio faranno incontrare protagonisti e spettatori, creando un flusso radiofonico nomade che andrà in streaming su radiowalkabout . Si ascolteranno le voci dei presenti, quelle delle piante del giardino e quelle di un universo poetico da raccogliere dal cloud (il claim dei walkabout è, appunto, “con i piedi per terra e la testa nel cloud”).

RomaPoesia 9 agosto 2016

A Roma, nei giardini della Filarmonica Romana (Via Flaminia, 118 ), nell’ambito di RomaPoesia, il Festival della Parola giunto alla su XIX edizione, fino al 10 agosto, sono in programma, alle ore 19 (nel giardino fanno un’ottima apericena per arrivare bene agli eventi della sera) una serie di walkabout dal titolo “Il giardino parlante” . Le conversazioni peripatetiche con sistemi whisper-radio faranno incontrare protagonisti e spettatori, creando un flusso radiofonico nomade che andrà in streaming su radiowalkabout . Si ascolteranno le voci dei presenti, quelle delle piante del giardino e quelle di un universo poetico da raccogliere dal cloud (il claim dei walkabout è, appunto, “con i piedi per terra e la testa nel cloud”).

RomaPoesia 8 agosto 2016

A Roma, nei giardini della Filarmonica Romana (Via Flaminia, 118 ), nell’ambito di RomaPoesia, il Festival della Parola giunto alla su XIX edizione, fino al 10 agosto, sono in programma, alle ore 19 (nel giardino fanno un’ottima apericena per arrivare bene agli eventi della sera) una serie di walkabout dal titolo “Il giardino parlante” . Le conversazioni peripatetiche con sistemi whisper-radio faranno incontrare protagonisti e spettatori, creando un flusso radiofonico nomade che andrà in streaming su radiowalkabout . Si ascolteranno le voci dei presenti, quelle delle piante del giardino e quelle di un universo poetico da raccogliere dal cloud (il claim dei walkabout è, appunto, “con i piedi per terra e la testa nel cloud”).

“Entrare Fuori” per Open House Roma

 

 

muracciNostri a Smaria2

Nell’ambito di OpenHouseRoma, in collaborazione con Agenzia Roma Servizi per la Mobilità, Urban Experience conduce un suo walkabout nel parco del S.Maria della Pietà, dove anni fa ha curato diversi progetti, come questi del 2011 o EntrareFuori. Scrivere storie nelle geografie (2012) e qui c’è un programma di RAI5.

Si parte dal CoBrAgOr (Via Giuseppe Barellai, 60… entrare nel vialetto, saremo in una fattoria…) alle 16,30 (e alle 16,50 si è davanti al S.Maria).

“Entrare Fuori” è un motto di Franco Basaglia, grande protagonista, nel 1978, della chiusura delle istituzioni manicomiali, com’è stato per decenni il S.Maria della Pietà (inaugurato nel 1914). Sono stati chiusi per aprirsi alla città, in questo senso “entrare fuori” rivela il paradosso di chi aspira ad emanciparsi da un luogo di reclusione per accedere al mondo esterno. L’esplorazione del walkabout (connotata dall’uso di whisper-radio) pescherà tracce di memoria di quel luogo, a partire da quelle degli “alberi parlanti”, tratte da un progetto realizzato in quel Parco anni fa. Il percorso ci condurrà presso gli interventi di urban art del progetto “Muracci nostri”, tra cui alcuni realizzati con i ragazzi del centro diurno di disagio mentale e del carcere minorile.

AppiaDay

Conversazioni peripatetiche sulla resilienza urbana per AppiaDay

in collaborazione con Open HouseRoma, Agenzia Roma Servizi per la Mobilità, ComunitAppia

Se ne fanno due!
Il primo all’alba, alle ore 6, dal Mausoleo di Casal Rotondo (VI miglio) a poco meno di 40 metri dall’incrocio con Via del Casale Rotondo-Via Torricola. Sono 800 metri dalla Via Appia, dove passa il bus 664 ( parte da Colli Albani e poi anche Arco di Travertino, direzione: Cosoleto, attesa circa 9 minuti, per 8 fermate, scendi alla Fermata Capannelle/Appia Nuova -72708). E’ un tratto di strada senza marciapiede, attenti…

Andremo, dopo esserci gustati l’alba (il sole sorge alle 5.57), per arrivare, con calma, al Mausoleo di Cecilia Metella (poco più di 4 km.)

Il secondo alle ore 8 dal Mausoleo di Cecilia Metella (vi fa capolinea il 660 che parte da Colli Albani), con appuntamento all’appianticacaffe, per darci il tempo di una buona colazione dopo l’alzataccia.

Torneremo verso il VI miglio per portare con noi (gli esploratori-avanguardie) quelli che non se la sentivano di farsi l’alba, verso l’Appia Antica più selvaggia. Noi, le avanguardie, ci rifaremo di nuovi quei 4 chilometri che sono così belli da percorrere che non ci peseranno (e poi dobbiamo recuperare le auto per andare a Monte Mario per OpenHoseRoma , altri 5 km, lungo il Parco Lineare pedonale più funzionale della città).

Tra i compagni di strada (a partire dai nostri amici di ComunitAppia) ci sarà Piero Meogrossi, architetto che s’è occupato del restauro archeologico dell’Appia Antica, di cui rilanciamo un incipit per la conversazione peripatetica: “Il viaggio della memoria (Orma-Amor-Roma) triangola con lo spazio tempo della visione del reale sostenibile: affrettiamoci lentamente per affermare il pensiero e l’azione della cultura del Neo Antico”.

Walkabout significa “cammina in giro” e si riferisce al viaggio rituale che gli australiani aborigeni intraprendono attraversando a piedi le distese dell’outback, le aree interne più remote che si estendono in quelle semi-desertiche del bush. Il termine fu coniato dai proprietari terrieri bianchi australiani per riferirsi agli Aborigeni che sparivano dalle loro proprietà, e dei quali si diceva “gone walkabout” (andato in walkabout).Urban Experience gioca con questa definizione associandola a “talkabout” (parlare di…), rilanciando così le esplorazioni urbane che coniugano cose semplici come passeggiate e conversazioni con le complessità inedite del PerformingMedia-storytelling in cui la narrazione partecipata e psicogeografica è inscritta nell’azione “aumentata” dall’uso dei media radio e web.
Un esercizio politico e poetico di resilienza urbana, con i piedi per terra e la testa nel cloud.

 

“Per tutta la sua lunghezza, per un chilometro e più da una parte e dall’altra la via Appia era un monumento unico da salvare religiosamente intatto, per la sua storia e per le sue leggende, per le sue rovine e per i suoi alberi, per la campagna e per il paesaggio, per la vista, la solitudine, il silenzio, per la sua luce, le sue albe e i suoi tramonti… Andava salvata religiosamente perché da secoli gli uomini di talento di tutto il mondo l’avevano amata, descritta, dipinta, cantata, trasformandola in realtà fantastica, in momento dello spirito, creando un’opera d’arte di un’opera d’arte: la Via Appia era intoccabile, come l’Acropoli di Atene”. Così scrisse Antonio Cederna su Il Mondo nel 1953.appiaday

L’8 maggio, in occasione del ventennale della scomparsa di Cederna, Roma torna a riappropriarsi del suo destino e parte dalla “regina viarum” per esplicitare un’idea nuova di città, capace di mettere in pratica una netta azione di resilienza urbana, centrata sulla mobilità ciclo-pedonale. Sarà una grande festa che apra a tutti, romani, turisti e cittadini temporanei, esclusivamente a piedi e in bici, la via Appia Antica da vivere con intensità in un Appia Day. E’ nato un comitato promotore aperto a tutti coloro che contribuiranno alla realizzazione di questa giornata di festa e di visione politica e poetica che esprima idee di futuro sia per la Regina Viarum sia per Roma che ne ha un gran bisogno.

Tra le prime richieste c’è quella dell’effettiva pedonalizzazione dell’Appia Antica (la domenica sarebbe già chiusa al traffico, ma l’ordinanza è spesso non rispettata) e la possibilità di poter accedere gratuitamente a tutti i monumenti che si trovano lungo la Regina Viarum.

Sono previsti incontri, attività per bambini, slow food, walkabout all’alba, giri in bicicletta lungo il Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Bici e dei pedoni, nato proprio in continuità col sogno di Cederna per rendere fruibile in maniera nuova e sostenibile tutta la l’Appia Antica, il più emblematico museo a cielo aperto del mondo.

L’alba dell’AppiaDay

Conversazioni peripatetiche sulla resilienza urbana per AppiaDay

in collaborazione con Open HouseRoma, Agenzia Roma Servizi per la Mobilità, ComunitAppia

Se ne fanno due!
Il primo all’alba, alle ore 6, dal Mausoleo di Casal Rotondo (VI miglio) a poco meno di 40 metri dall’incrocio con Via del Casale Rotondo-Via Torricola. Sono 800 metri dalla Via Appia, dove passa il bus 664 ( parte da Colli Albani e poi anche Arco di Travertino, direzione: Cosoleto, attesa circa 9 minuti, per 8 fermate, scendi alla Fermata Capannelle/Appia Nuova -72708). E’ un tratto di strada senza marciapiede, attenti…

Andremo, dopo esserci gustati l’alba (il sole sorge alle 5.57), per arrivare, con calma, al Mausoleo  di Cecilia Metella (poco più di 4 km.)

Il secondo alle ore 8 dal Mausoleo  di Cecilia Metella (vi fa capolinea il 660 che parte da Colli Albani), con appuntamento all’appianticacaffe, per darci il tempo di una buona colazione dopo l’alzataccia.

Torneremo verso il VI miglio per portare con noi (gli esploratori-avanguardie) quelli che non se la sentivano di farsi l’alba, verso l’Appia Antica più selvaggia. Noi, le avanguardie, ci rifaremo di nuovi quei 4 chilometri che sono così belli da percorrere che non ci peseranno (e poi dobbiamo recuperare le auto per andare a Monte Mario per OpenHoseRoma , altri 5 km, lungo il Parco Lineare pedonale più funzionale della città).

Tra i compagni di strada (a partire dai nostri amici di ComunitAppia) ci sarà Piero Meogrossi, architetto che s’è occupato del restauro archeologico dell’Appia Antica, di cui rilanciamo un incipit per la conversazione peripatetica: “Il viaggio della memoria (Orma-Amor-Roma) triangola con lo spazio tempo della visione del reale sostenibile: affrettiamoci lentamente per affermare il pensiero e l’azione della cultura del Neo Antico”.

Walkabout significa “cammina in giro” e si riferisce al viaggio rituale che gli australiani aborigeni intraprendono attraversando a piedi le distese dell’outback, le aree interne più remote che si estendono in quelle semi-desertiche del bush. Il termine fu coniato dai proprietari terrieri bianchi australiani per riferirsi agli Aborigeni che sparivano dalle loro proprietà, e dei quali si diceva “gone walkabout” (andato in walkabout).Urban Experience gioca con questa definizione associandola a “talkabout” (parlare di…), rilanciando così le esplorazioni urbane che coniugano cose semplici come passeggiate e conversazioni con le complessità inedite del PerformingMedia-storytelling in cui la narrazione partecipata e psicogeografica è inscritta nell’azione “aumentata” dall’uso dei media radio e web.
Un esercizio politico e poetico di resilienza urbana, con i piedi per terra e la testa nel cloud.

 

“Per tutta la sua lunghezza, per un chilometro e più da una parte e dall’altra la via Appia era un monumento unico da salvare religiosamente intatto, per la sua storia e per le sue leggende, per le sue rovine e per i suoi alberi, per la campagna e per il paesaggio, per la vista, la solitudine, il silenzio, per la sua luce, le sue albe e i suoi tramonti… Andava salvata religiosamente perché da secoli gli uomini di talento di tutto il mondo l’avevano amata, descritta, dipinta, cantata, trasformandola in realtà fantastica, in momento dello spirito, creando un’opera d’arte di un’opera d’arte: la Via Appia era intoccabile, come l’Acropoli di Atene”. Così scrisse Antonio Cederna su Il Mondo nel 1953.appiaday

L’8 maggio, in occasione del ventennale della scomparsa di Cederna, Roma torna a riappropriarsi del suo destino e parte dalla “regina viarum” per esplicitare un’idea nuova di città, capace di mettere in pratica una netta azione di resilienza urbana, centrata sulla mobilità ciclo-pedonale. Sarà una grande festa che apra a tutti, romani, turisti e cittadini temporanei, esclusivamente a piedi e in bici, la via Appia Antica da vivere con intensità in un Appia Day. E’ nato un comitato promotore aperto a tutti coloro che contribuiranno alla realizzazione di questa giornata di festa e di visione politica e poetica che esprima idee di futuro sia per la Regina Viarum sia per Roma che ne ha un gran bisogno.

Tra le prime richieste c’è quella dell’effettiva pedonalizzazione dell’Appia Antica (la domenica sarebbe già chiusa al traffico, ma l’ordinanza è spesso non rispettata) e la possibilità di poter accedere gratuitamente a tutti i monumenti che si trovano lungo la Regina Viarum.

Sono previsti incontri, attività per bambini, slow food, walkabout all’alba, giri in bicicletta lungo il Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Bici e dei pedoni, nato proprio in continuità col sogno di Cederna per rendere fruibile in maniera nuova e sostenibile tutta la l’Appia Antica, il più emblematico museo a cielo aperto del mondo.

“Lungo le tracce del Circo Variano” per Open House Roma

 

Nell’ambito di OpenHouseRoma Urban Experience, in collaborazione con Comitato Villa Fiorelli, Agenzia Roma Servizi per la Mobilità e Comunitappia, promuove il walkabout “Lungo le tracce del Circo Variano”. Si parte il 7 maggio, alle ore 16, da Villa Fiorelli.

Il percorso (condotto con un walkabout, esplorazione urbana-conversazione nomade con l’uso di sistemi whisper-radio) segue il tratto dell’Acquedotto Felice , rivela spazi da rigenerare e s’inscrive nelle Mure Aureliane dove si sta attuando un parco lineare urbano ricco di vestigia romane non ancora valorizzate come il Circo Variano dell’imperatore Eliogabalo (ma iniziato da Settimio Severo vent’anni prima), più lungo (di 9 metri) del Circo Massimo.

Questo complesso comprendeva anche il Palazzo Sessoriano e l’anfiteatro Castrense, fin quando non vennero costruite le Mura Aureliane. Si coglieranno delle particolarità architettoniche come il villino della Scuola di Danza per il Teatro dell’Opera (dove sono state girate delle scene di “Bellissima” di Visconti).

Un’occasione per conoscere meglio il quartiere Tuscolano e le sue storie (come quelle sui bombardamenti subiti nella II Guerra Mondiale).

Punto zero. Il crepuscolo dei barbari

Walkabout Punto zero. Il crepuscolo dei barbari. Una conversazione peripatetica con Alberto Abruzzese

A Roma, dalla libreria Fahrenheit 451 (Piazza Campo de’ Fiori 44) sotto l’ombra eretica di Giordano Bruno, mercoledì 27 aprile, alle ore 17, partirà un walkabout, una di quelle esplorazioni urbane-conversazioni nomadi che Urban Experience conduce con i sistemi whisper-radio per scambiare idee mentre si sciama per la città.

Protagonista della conversazione peripatetica sarà, sollecitato da Carlo Infante e dai vari partecipanti, Alberto Abruzzese, autore per Sossella editore, di “Punto zero. Il crepuscolo dei barbari”.

I walking-talking head saranno invitati a leggere e commentare alcuni passaggi del libro che potranno trovare in quella libreria e in altre da incontrare lungo il percorso (come l’Arion di Piazza Monte Citorio) in cui affacciarsi durante la passeggiata, riflettendo anche sulla crisi di un sistema editoriale viziato dai problemi della distribuzione libraria.

La conversazione nomade, grazie alle radio, permetterà uno scambio serrato tra i partecipanti (si segnalano tra questi alcuni protagonisti dell’innovazione culturale) e nel flusso del discorso entrerà anche la città di Roma che verrà attraversata e letta come testo urbano, dalla statua-monito libertario di Giordano Bruno al tempio solare del Pantheon. Un’esperienza urbana tesa a rilanciare il valore della pedonalità come condizione ideale dell’osservazione e della relazione sociale.

Il walkabout è un modo per giocare, con intelligenza divertita, con lo spazio pubblico della città, reinventandolo in un’azione creativa e senziente. Allo stesso tempo sarà l’occasione per riflettere sulle sorti di una civiltà (quella occidentale) in caduta libera: una decadenza tale da creare la necessità paradossale di una rigenerazione espressa da coloro che possono essere definiti i “barbari” post-alfabetici e digitali.
Il libro di Alberto Abruzzese, “Punto zero. Il crepuscolo dei barbari”, sarà una traccia da seguire per una conversazione peripatetica, filosofica e pop.
Un incipit: “La nuova liquidità promessa dalle innovazioni tecnologiche può essere la mossa del cavallo messa in opera da un soggetto moderno disposto ad essere terribilmente spregiudicato pur di rinascere a nuova vita.” (Alberto Abruzzese, da “Punto zero. Il crepuscolo dei barbari”)
Walkabout “Punto zero. Il crepuscolo dei barbari” è un evento progettato da Urban Experience con Sossella Editore e la collaborazione di Agenzia Roma Servizi per la Mobilità.

Negli Alberghi Suburbani della Garbatella

Albergo_rosso_dett_zoom

Walkabout “Negli Alberghi Suburbani della Garbatella” con il Centro Studi sul Moderno in collaborazione con Associazione Itaca

Giovedì 24 marzo, alle ore 17, dalla Casa della Città (via della Moletta 85) dove si conclude mostra “La Garbatella – il Moderno attraverso Roma”, si parte con un walkabout per andare verso gli Alberghi Suburbani della Garbatella.

Il walkabout è una di quelle esplorazioni urbane-conversazioni nomadi che Urban Experience conduce con i sistemi whisper-radio per scambiare idee mentre si sciama per la città.

Insieme agli architetti del Centro Studi sul Moderno si svilupperà una conversazione peripatetica condotta da Carlo Infante come in una trasmissione radiofonica errante, per esplorare gli Alberghi Suburbani della Garbatella. Particolarissimi edifici realizzati tra il 1927 e il 1929, in cui viene associata alla residenza transitoria un insieme di funzioni collettive: mensa, asilo nido e scuola, lavanderie e stirerie, cucine, servizi igienici comuni, soggiorni, spazi all’aperto per il gioco e magazzini.

Sono stati anche definiti “Alberghi di transito” destinati ad ospitare (assistere ed educare) in alloggi momentanei le famiglie sfollate dalle case in demolizione per gli sventramenti del centro storico previsti nei progetti del Governatorato di Roma.

Le trasformazioni distributive dopo la sua costruzione, da casa albergo a palazzo di appartamenti, hanno stravolto il maggior valore architettonico moderno: l’idea della continuità degli spazi interni e del ruolo della luce.

Gli alberghi suburbani sono l’ultimo intervento dell’architetto Innocenzo Sabbatini alla Garbatella e concretizzano una sorprendente invenzione urbana, la forma stellare degli edifici su lotti triangolari definisce ampie piazze che si aprono lungo gli assi stradali, mentre i vertici dei lotti concentrano le testate dei corpi di fabbrica a gradoni dando ritmo e complessità allo spazio urbano.

Suggestioni diverse appaiono davanti a questi sorprendenti edifici, dalle torri futuriste di Sant’Elia alla possibile concretizzazione delle utopie di vita comunitaria dei falansteri di Fourier.

Tor Pignattara 16 03 2016

torpigna-300x169
Walkabout “Luoghi in comune. Esplorazione urbana tra i diversi luoghi di culto a Torpignattara”

a cura di Urban Experience e Ecomuseo Casilino-Parco Sangalli Community Value

in collaborazione con Centro Astalli e MONDITA associazione interetnica italiana.

16 marzo 2016 ore 17 (partenza da Parco Sangalli, Viale dell’Acquedotto Alessandrino 7 e verso l’angolo con  Via di Torpignattara)

Si tratta di un’esplorazione urbana che si rivela come occasione di incontro e conversazione (resa abilitante da una soluzione radio che permette di parlare camminando…) tra le diverse comunità che hanno creato a Torpignattara, uno dei quartieri romani a più alta densità abitativa connotata dalla presenza multiculturale, diversi luoghi di culto in relazione alle proprie culture religiose.

Il walkabout è un format di comunicazione partecipativa con una particolarità: si svolge come una trasmissione radiofonica itinerante e permette di sollecitare un dialogo serrato e dinamico, capace di coinvolgere i partecipanti in una conversazione abilitante, tesa a liberare disponibilità, approfondimento e reciprocità.

Walkabout significa “cammina in giro” e si riferisce al viaggio rituale che gli australiani aborigeni intraprendono attraversando a piedi le distese dell’outback, le aree interne più remote che si estendono in quelle semi-desertiche del bush.

Urban Experience gioca con questa definizione associandola a “talkabout” (parlare di…), rilanciando così le esplorazioni urbane che coniugano cose semplici come passeggiate e conversazioni con le complessità inedite del performingMedia-storytelling.

Queste conversazioni nomadi, caratterizzate dall’ausilio di smartphone e cuffie collegate ad una radioricevente (whisper radio), permettono di ascoltare le voci dei partecipanti che conversano “di fianco” mentre ci si guarda intorno, “apprendendo dappertutto” per attivare dei laboratori dello sguardo partecipato.

L’opportunità di questa esplorazione urbana è nata con Stefania Favorito dell’ Ecomuseo Casilino-Parco Sangalli Community Value e dall’incontro con Chiara Peri del Centro Astalli che ha coordinato il lavoro di ricerca realizzato nell’ambito del progetto Luoghi comuni, luoghi in comune. Percorsi di dialogo e conoscenza a partire dai luoghi di culto della provincia di Roma”. Una pubblicazione quest’ultima dedicata a una ricerca di campo nel quartiere di Tor Pignattara, condotta principalmente con i metodi etnografici: osservazioni sul campo, interviste di opinion leader.

Tor Pignattara si propone come un paradigma denso di narrazioni, di vite che si intrecciano, di interessi, di contraddizioni. La presenza pubblica delle religioni – e specialmente dell’islam – è certamente un tema centrale nel dibattito che pervade il quartiere. Nelle percezioni degli abitanti italiani del quartiere, infatti, la presenza di quattro moschee mette decisamente in ombra gli altri luoghi di culto non cattolici, che sono comunque numerosi: in poche strade si concentrano infatti tre chiese pentecostali, due templi hindu, uno buddhista.

Nelle periferie urbane come Tor Pignattara si gioca una partita fondamentale per il futuro delle nostre città e del nostro Paese. Tristi episodi di violenza, che si sono verificati anche a Tor Pignattara, mostrano come luoghi che potenzialmente sono laboratori di integrazione, in cui sperimentare forme nuove di convivenza, se non adeguatamente supportate diventino polveriere pronte ad esplodere. Serve uno politico sforzo importante e costante affinché le periferie geografiche non diventino anche periferie umane e l’impegno comune dei residenti italiani e stranieri possa trovare il modo di fondere passato, presente e futuro in un orizzonte pragmatico e costruttivo, in cui la multiculturalità e il pluralismo religioso siano veri punti di forza per provare a disegnare una città nuova a misura di tutti.

La ricerca Luoghi comuni, luoghi in comune è disponibile in formato pdf  e in formato ePub.

Sono stati inoltre realizzati tre video relativi alle attività di progetto:

Approfondimenti relativi l’EcoMuseo Casilino

evento facebook

Per contare su una radioricevente è opportuno prenotare a info@urbanexperience.it

HASHTAG
#Luoghincomune
#EcomuseoCasilino
#UrbanExperience

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi